I Am Alive

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  1. IronMaiden68
     
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    Sviluppatore: Ubisoft
    Produttore: Darkworks
    Data di uscita: secondo trimestre 2009
    Piattaforma: PS3, X360, PC

    Prodotti originali ce ne sono in tutti i settori, ma senz'altro quello dei videogiochi è una fucina di idee brillanti e innovative, meglio ancora che per altri medium.

    Appena abbiamo letto dell'annuncio di I Am Alive siamo corsi a documentarci su questo titolo, veramente originale in quanto a trama.

    I Am Alive ci mette nei panni di un certo Adam Collins, un individuo qualsiasi, abitante in quel di Chicago che, nel 2009, è stata devastata e rasa al suolo da un'incredibile scossa sismica di magnitudo 10,9 della scala Richter. Ben superiore, dunque, a qualsiasi altro terremoto che la storia ci possa ricordare.

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    Il sopraccitato cataclisma, tuttavia, non sembra essere opera della sola mano di Dio, poiché dopo la distruzione totale che il terremoto ha causato, nessun medico o soccorritore è rimasto nella città, in maniera alquanto sospetta, lasciando ai cittadini innocenti uno scenario di morti atroci e di gente in preda al panico totale.

    Il nostro Adam ha una missione da compiere: cercare la sua ex ragazza che ancora ama nella grande metropoli statunitense, anche se non sarà un'impresa facile, considerando come la gente lotti per la minima risorsa idrica, unica cura per alleviare i propri mali, in mancanza di medicinali o altre risorse.

    In mezzo a questo clima catastrofico, sarà inevitabile incappare in cinici malintenzionati, sciacalli e predatori capaci di farci fuori anche per un solo sorso d'acqua. A tal proposito, pur non essendo imperniato su un sistema di combattimento ben definito, far fuori determinati soggetti sarà inevitabile e, anzi, necessario in più di un'occasione. Per fare ciò, tuttavia, gli sviluppatori non hanno voluto ricorrere alle classiche armi da fuoco, anche se queste ultime saranno presenti qua e là nello scenario, ma hanno piuttosto insistito sull'utilizzo di alcuni escamotage "MacGyveriani", come per esempio attirare qualche curioso su una piattaforma traballante con una bottiglia d'acqua (rarissima) come esca, o con dei resti di cibo.

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    Ubisoft sta cercando di offrire al pubblico un titolo che possa fare della sopravvivenza e del realismo i suoi punti di forza maggiori, evitando di farci vestire i panni dell'ultimo Rambo di turno che uccide tutti indiscriminatamente per farsi strada fino alla fine del gioco. Ogni uccisione e ogni lotta con gli avversari, che saranno semplice gente un tempo persino pacifica, costituita per la maggior parte da timorosi colletti bianchi, è imperniata sul concetto di necessità. Non si compie un atto malsano, come far fuori un nemico, per il semplice gusto di farlo, ma tutto è studiato per poter proseguire nel gioco, concentrandosi sul significato della parola bisogno.

    Saranno presenti delle scelte morali, su cui ragionare: aiutare un cittadino rimasto incastrato sotto un cumulo di macerie oppure lasciarlo perire e, anzi, agevolare il suo trapasso infliggendogli un colpo ben assestato? Ogni decisione spetterà al giocatore e gli eventi si evolveranno di conseguenza.
     
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0 replies since 19/5/2010, 21:30   75 views
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