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|Bill.
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Ut primum ex pueris excessit Archias atque ab iis artibus, quibus aetas puerilis ad humanitatem informari sole, se ad scribendi studium contulit,primum Antiochiae (nam ibi natus est nobili loco), celebri quondam urbe et copiosa atque eruditissimis hominibus liberalissimisque studiis adfluenti, celeriter antecellere omnibus ingenii gloria contigit.Post in ceteris Asiae partibus cunctaeque Graeciae sic eius advenuts celebrantur, ut famam ingenii exspectatio hominis superaret. Erat Italia tum plena Gracarum artium ac disciplinarum, studiaque haec et in Latio vehementer colebantur et hic Romae propter tranqillitatem rei pubblicae non neglebantur. Itaque hunc Tarentini et Rhegini et Napolitani civitate ceterisque praemiis donarunt, et omnes cognitione atque hospiio dignum existimarunt.
Come prima cosa Archia eccelse tra i fanciulli e da quelle arti con le quali l’età puerile suole essere formata all’ “humanitas” (il termine è quasi intraducibile perché sta a significare l’intera formazione umanistica – letteraria, retorica, storica, etc – che era oggetto degli studi nell’antica Roma) si avvicinò all’amore per la scrittura, dapprima ad Antiochia (infatti era nato lì in nobile rango), un tempo città famosa e ricca ed abbondante di uomini eruditissimi e nobilissimi negli studi, rapidamente pervenne a superare tutti per gloria dell’ingegno. Poi in altre parti dell’Asia e di tutta la Grecia la sua venuta era così celebrata che l’aspettativa per l’uomo superava la fama dell’ingegno. L’Italia era allora piena delle arti e delle discipline greche, e questi studi nel Lazio venivano grandemente coltivati ed in Roma non erano trascurati a motivo della tranquillità della cosa pubblica. E così i Tarantini, i Reggini ed i Napoletani gli fecero dono della cittadinanza e di altri premi, e tutti lo stimarono degno di esser conosciuto ed ospitato.
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